Quest’anno sono ottant’anni dalla Liberazione dal nazifascismo. OTTANTA. E il governo ci chiede di festeggiare “con sobrietà”. Ma nemmeno per sbaglio.
Premettiamo che tutti dovrebbero festeggiare, compresi loro, perché senza la liberazione dal fascismo un parlamento democratico nemmeno lo avremmo.
E qui sul divano si festeggia questo importantissimo anniversario leggendo, studiando e capendo. E soprattutto smontando fandonie, negazionismi e revisionismi con il potere più grande che abbiamo: quello della conoscenza.
E allora, per questo 25 aprile, vi porto i libri della Resistenza: quelli che raccontano la storia, quelli che la vivono tra le righe, e quelli che la ribaltano nei romanzi. Divisi per comodo in tre categorie, ma tutti con lo stesso obiettivo: non dimenticare. E farlo bene.
LIBRI SUL FASCISMO (per smontare bufale, balle, e “era meglio quando c’era lui”)
Francesco Filippi – Mussolini ha fatto anche cose buone
Sottotitolo ideale: spoiler, no. Tutti i luoghi comuni sul Duce, quelli tipo “i treni arrivavano in orario”, presi uno per uno e buttati giù a colpi di fatti. Si legge in bene e vi farà venire voglia di litigare civilmente su internet. Un manualetto di autodifesa contro il rigurgito nostalgico. (C’è anche per Kindle)
Filippi è il mio personal trainer dell’antifascismo. Uno scrittore abile e uno storico preparato.
Francesco Filippi – Antifascista. (Pensare, vivere, agire per la democrazia)
Non un manifesto retorico, ma un prontuario concreto. L’antifascismo qui è una pratica quotidiana, un modo di stare al mondo. Una guida per chi vuole capire davvero cosa c’è dietro questa parola spesso usata a caso.
Utile, attuale, e anche parecchio tosta.
(C’è anche per Kindle)
Michela Serri – Mussolini ha fatto tanto per le donne
Già dal titolo si sente il sarcasmo, e con ottime ragioni. Mussolini amava le donne? Macché. Le temeva, le voleva zitte e al loro posto: in casa, a fare figli, a lavorare per la patria con la metà dello stipendio. Un saggio tagliente che ci racconta da dove arriva il maschilismo di Stato. Indovinate un po’? Da lì.
(C’è anche per Kindle)
LIBRI SULLA RESISTENZA (per ricordare, conoscere e rispondere a tono)
Chiara Colombini – Storia passionale della guerra partigiana
La Resistenza come non ve l’hanno mai raccontata: fatta di lettere, di amori, di paure, di coraggio. Un racconto viscerale, pieno di umanità. Qui non ci sono santi né eroi infallibili, ma persone vere. Bellissimo, doloroso, fondamentale.
(C’è anche per Kindle)
Chiara Colombini – Anche i partigiani però…
Avete presente tutte quelle frasi tipo “eh ma anche i partigiani facevano…”? Ecco, Chiara Colombini le prende una per una e le smonta con calma, storia alla mano. Un libro che ci serve come il pane, soprattutto adesso. Per rispondere con intelligenza a chi semplifica, travisa, o proprio inventa.
(C’è anche per Kindle)
ROMANZI (la Resistenza tra le pieghe della narrativa)
Francesco Filippi – Bye Bye Benni
Distopico, intelligente e perfetto per gli adolescenti (ma anche per chi si sente tale). In un’Italia in cui il fascismo è ancora al potere, due ragazzi partono per vedere un festival rap in Francia. Un viaggio on the road, controcorrente e pieno di ritmo. Fatelo leggere a scuola. O regalatelo al figlio di vostro cugino negazionista.
(C’è anche per Kindle)

Carlo Cassola – La ragazza di Bube
Un romanzo d’amore che d’amore non parla soltanto. Mara e Bube sono due giovani in un’Italia appena liberata, ma i fantasmi della guerra sono tutt’altro che spariti. Cassola qui tocca il cuore, senza retorica, con una scrittura limpida e personaggi veri. Il mio preferito da sempre.
(C’è anche per Kindle)

Renata Viganò – L’Agnese va a morire
Una donna qualunque. Un paese occupato. Una scelta. E poi la guerra. Agnese è la Resistenza fatta persona, fatta donna. Questo libro è un pugno nello stomaco e una carezza al tempo stesso. Non leggetelo solo per dovere: leggetelo per amore della verità.
(C’è anche per Kindle)
Leggere questi libri non è un esercizio di memoria nostalgica. È un modo per restare svegli e consapevoli. E’ un’antidoto contro la politica moderna che troppe volte ci ricorda qualcosa che speravamo non tornasse più, è un promemoria, per ricordarci che bisogna essere antifascisti nel midollo. E quest’anno, che sono 80, non possiamo che ripeterlo più forte: nessuna sobrietà, solo memoria viva, rumorosa, altisonante, che vi ricordi che i privilegi di cui godete oggi ci sono grazie a chi ha combattuto perché noi godessimo di tutta questa libertà.
Viva il 25 aprile, viva l’Italia libera, viva la Resistenza, ora e sempre.
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